La sintesi del pensiero gramsciano è espressa nel quaderno 13.
Lui per fare riferimento a Maquiavel (1469-1527) , scrive :
Il moderno Principe, sviluppandosi, sconvolge tutto il sistema di rapporti intellettuali e morali in quanto il suo svilupparsi significa appunto che ogni atto viene concepito come utile o dannoso, come virtuoso o scellerato, solo in quanto ha come punto di riferimento il moderno Principe stesso e serve a incrementare il suo potere o a contrastarlo. Il Principe prende il posto, nelle coscienze, della divinità o dell'imperativo categorico, diventa la base di un laicismo moderno e di una completa laicizzazione di tutta la vita e di tutti i rapporti di costume.
Nessuno come Gramsci ė riuscito, incluso i teorici fascisti che lui combatteva, a essere così profondo nella difesa di una teoria totalitaria. Osservate che si tratta di sopprimere qualunque sistema morale. Tutte le verità diventano strumentale. Anche le definizione di cosa ė virtuoso e di cosa è criminale si addata alle necessita del partito. Il sistema presuppone la distruzione del'individuo e sua capacita di giudicare al di fuori dei parametri definiti dal aparechio statale, che prendi il posto , nelle conscienze , della divinità e dell'imperativo categorico. Per Gramsci, come si vedi, non esiste differenza fra politica e abduzione (processi logici che portano a conclusioni incerte)
Silvio D'Amico