13/07/12

L'offesa



Quanto al fatto che un ignorante si comporti da ignorante non c’è nulla di strano, e neppure di male. Vedo, piuttosto, se non devo rimproverare me stesso per non aver previsto che lui potesse offendermi, dato che la ragione mi aveva fornito i mezzi affinché io potessi almeno sospettare che avrebbe commesso quella mancanza, e tuttavia me ne sono scordato, e perciò il suo gesto mi sorprende. Rimprovero principalmente me stesso quando mi lamento  del tradimento o dell’ingratitudine di qualcuno, sia che io abbia creduto che un uomo simile avrebbe mantenuto la parola data, sia che io gli abbia fatto un favore non disinteressatamente ma con l’intento di raccoglierne un qualche frutto. 

Silvio D'Amico