04/07/11

Venezia

A Venezia ci si perde. Anche quando si crede di conoscerla bene. Si resta completamente in balia di questa città. Un labirinto di canali, vicoli, chiese e palazzi che ti compaiono davanti come un sogno, senza un legame apparente con quanto hai potuto vedere fino a quel momento

(Pietro Perna...Q)

Al primo sguardo distante non sai se il miraggio sia il mare che stai solcando, e invece è terra ferma, o i palazzi e le chiese appoggiati sull'acqua, in realità scogli di forme architettoniche.....Finestre, balconi e giardini danzano come macchie di colore e si diffondono tra le sponde.....vicoli navigabili da una sola piccola imbarcazione alla volta, talmente stretti alcuni, che i tetti delle case sembrano toccarsi, impedendo ai raggi del sole de filtrare....
Piazza San Marco non sembra far parte de una città, piuttosto è il salone delle danze di un qualche palazzo, il ponte coperto de un grande vascello, l'albero maestro è quel robusto campanile largo alla base e stretto in cima, e la torre con l'orologio è il cassero di prua con i due ammiragli in cime pronti a suonare il campanone ....
La sensazione che prevale: di poter continuare a camminare all'infinito senza giungere da nessuna parte, oppure in luoghi mai nemmeno immaginati, nascosti. La meraviglia ti aspetta dietro ogni angolo, in fondo a ogni vicolo

(Ludwig Schaliedeker......Q)

Silvio D'Amico