19/11/09

musica e ordine

Citando Giovanni Reale:

Scriveva Theodor Adorno: L'arte é magia liberata dalla menzogna di essere verità. Il compito attuale dell'arte è di introdurre caos nell'ordine .E qui per "verità" si intende l'irraggiungibile, il ciò che non é . E per "ordine" si intende il sistema imposto da forme di autoritarismo , da una società borghese , da strutture socio-politiche.
Agostino dice ben altra cosa , come dimostra nella sua opera L'ordine. Per Agostino l'ordine è la struttura e il fondamento stesso dell'essere, ciò che permette a qualunque cosa di sussistere, e dunque la dimensione essenziale di ogni realtà. Quel che è contrario all'ordine è il non essere , è il niente."Come potrebbe qualcosa essere contrario a ciò che tutto comprende , tutto subordina? Quindi si deve pensare che non ci sia nulla al di fuori dell'ordine. (.....)
La musica e l'arte del secolo XX e certe teorie estetiche sono forse la controimmagine repulsiva del modello agostiniano ? In certo senso , lo sono . Ma , nella misura in cui musica e arte contemporanea continuano a sussistere e a parlare all'uomo, o, per meglio dire, quando riescono ancora a comunicargli un vero messaggio, non lo sono, e tornano in vari modi a ricondurre la molteplicità all'unità, il disordine (il caos ) in un certo ordine . L'ordine non è una forma di schema che si riproduce in modo stereotipo; è un ricreare proporzioni e armonie sempre nuove, è una forma de umana demiurgia . Si certe musiche di Stravinskij, di Bartok, di Schoenberg, di Dallapicola, di Nono reggono a un impatto con il pubblico in modo fattivo, è perché scoprono e trovano differenti forme di proporzione e riportano un nuovo tipo di ordine , nel disordine, e non certo perché portano caos nell'ordine, come sostiene Adorno .


Silvio D'Amico