29/04/09

ludico

Aristotele, classificando i vari aspetti dell'uomo, ha definito: homo sapiens (quello che conosce ed impara) homo faber (quello che produce) e homo ludens (quello che gioca, crea). In nessun momento un aspetto sorpassa l'altro come importanza e significato. Nelle sua immensa saggezza, sapeva che mente corpo e anima sono indissolubili, anche se hanno caratteristiche proprie.
Se consideriamo che giocare è azione dell' "homo ludens" e questo è parte dell'essere umano, vediamo che oltre lo sviluppo fisico ed intellettuale, giocare favorisce lo sviluppo dei vincoli affettivi e sociali positivi, condizione unica per vivere in gruppo. Siamo davanti al principale strumento di educazione per la vita. La grande qualità delle attività ludiche è che sono centrate nelle emozioni e nel piacere, anche quando un gioco può portare qualche angoscia o sofferenza. In questi casi, quando un bambino esprime emozioni considerate negative, questo funziona come pulizia dell'anima, che lascia il posto all'installarsi di altre emozioni, più positive.
Sentimenti come rabbia, tristezza o delusione fanno parte del nostro quotidiano. Poterli esprimere per mezzo di giochi non solamente è un sollievo dal peso di questi sentimenti, ma insegna anche ad utilizzare il buon umore per fortificare la nostra resistenza ad essi. I giochi, in generale, ci portano ad apprezzare la vita.
Questo non significa apprezzare solamente se stessi, ma anche rispettare gli altri, i compagni di gioco. Rispettare la natura e tutto ciò che le appartiene. Apprezzamento alla vita significa dire di no a tutto ciò che é contrario alla vita: eccessi di ogni tipo, apatia e disamore.

Silvio D'Amico