10/07/07

Destra e Sinistra


riflessióne

Destra e sinistra, molto prima di essere differenze "ideologiche" o di concetto politico sono due modi diversi di vivere il tempo storico. Questi due modi hanno entrambi radice nel mito fondatore della nostra civiltà: la narrativa biblica, che va da una "origine" a una "fine", dalla Genesi all’Apocalisse. Da una parte, l’antichità temporale del potere esistente (che in realtà poteva non essere così vecchio, ma appena più vecchio dei suoi nemici) cerca di conferire un’aura celeste ai suoi propositi. Il famoso "diritto divino del Re", che di fatto era il risultato del taglio del cordone ombelicale che legava il potere reale alla autorità della chiesa, diventa la traduzione nel linguaggio Giuridico / Teologico di una percezione del tempo che identifica l’antichità relativa con l’origine assoluta.
Dall’altra parte, il giudizio finale, con i premi ai giusti e il castigo ai cattivi, faceva parte di un’immagine futura di un regno terrestre di giustizia e pace, di un regime politico che, paradossalmente, vorrebbe essere allo stesso tempo la fine e la continuazione della storia.
Questa é l’origine dei "reazionari" o "conservatori" e dei "rivoluzionari" o "progressisti". É evidente che, nella struttura del tempo reale, non esiste l’antichità sacra e nemmeno l'apocalisse terrestre – né il diritto divino dei Re né il carisma del profeta rivoluzionario. Sono, uno e l'altro, solo dei miti. Il re non é Dio e il rivoluzionario non é un profeta. Sono solo due persone che si credono importanti, il primo perché prende la anzianità della sua famiglia come se fosse l’origine dei tempi, il secondo perché attribuisce ai suoi ideali di governo la grandezza mitica del giudizio finale.
Destra e sinistra sono passate attraverso tante variazioni e combinazioni negli ultimi secoli. Ma, quando riescono a confrontarsi con sufficiente forza per combattere nel palco della politica, questa è la distinzione che rimane l'anima dei loro discorsi: la destra é quella che si legittima in nome dell’antichità, dell’esperienza consolidata, della conoscenza conquistata, della sicurezza e della prudenza, anche se, nella pratica, dimentica l’esperienza, nega la conoscenza e, commettendo tutte le imprudenze, mette in rischio la sicurezza generale; la sinistra é quella che si attribuisce nel presente l’autorità e il prestigio di un bel mondo futuro di giustizia, pace e libertà, anche se nella pratica, distribuisce cattiverie e ingiustizie in quantità maggiore di tutte quelle accumulate nel passato. La Rivoluzione Francese ha ucciso molto di più dell’inquisizione spagnola. Cuba ha più assassinati dallo stato che tutti i regimi militari sudamericani di destra sommati fra loro.
Destra e sinistra sono politicizzazioni di simboli mitologici i cui contenuti originali si sono distaccati dall’esperienza comune. Esisteranno fin che rimarremo nel ciclo storico moderno, che ha come destino essenziale, come ha detto Napoleone Bonaparte, quello di politicizzare tutto e ignorare quello può esserci al di sopra della politica. Non esisteranno per sempre. Ma, quando finiranno di esistere, la politica avrà perso una buona fetta dello spazio che ha rubato alle altre dimensioni dell’esistenza dell’uomo. 



Silvio D'Amico